Oltre 1000 studenti da tutta Italia alla scoperta della “realtà” alla X edizione di Romanae Disputationes
I prossimi 22 e 23 marzo presso il Teatro Duse di Bologna si terranno le finali del Concorso nazionale di filosofia per scuole superiori, riconosciuto nel Programma per la valorizzazione delle eccellenze del Miur.
Sul palco si avvicenderanno gli interventi dei filosofi Costantino Esposito e Bruno Mastroianni, degli studenti ingaggiati nelle dispute filosofiche e nei monologhi scritti da loro, e i musicisti dell’Orchestra Senzaspine con Pietro Toffoletto.
I prossimi 22 e 22 marzo, in presenza presso il Teatro Duse di Bologna e in diretta streaming circa 1000 studenti e docenti delle scuole superiori italiane si riuniranno per interrogarsi sul tema fondamentale della filosofia: “Che cos’è la realtà?”. Questo il titolo della X edizione del Concorso nazionale di filosofia per scuole superiori, Romanae Disputationes, e il tema del lavoro di tutto l’anno.
La convention finale comincerà mercoledì con la lezione-dialogo dal titolo “Ai confini della realtà” con il filosofo Costantino Esposito (Università degli Studi di Bari) per poi proseguire con la novità assoluta dei monologhi filosofici scritti e recitati dagli studenti vincitori e l’intervento del filosofo Bruno Mastroianni.
La sera si terrà una serata musicale speciale con i musicisti dell’Orchestra Senzaspine e Pietro Toffoletto, insegnante e musicista.
Il giovedì mattina sarà il momento delle attese finali delle dispute filosofiche Age Contra, e infine si assisterà alle premiazioni finali.
“Le Romanae continuano a sfidare studenti e docenti di tutta Italia sulle grandi domande della filosofia, – commenta Marco Ferrari, docente e direttore di Romanae Disputationes – In questa edizione del decennale abbiamo rilanciato la centralità del problema della realtà: se la vera realtà si trova solo a livello di quanto studiato dalla fisica delle particelle, che valore di realtà possiamo assegnare ai nostri pensieri e desideri, alla nostra libertà, ai nostri valori morali ed estetici, al mondo sociale, fatto di promesse, contratti e istituzioni?
De Caro ha proposto di guardare alla realtà come a un complesso di strati e dimensioni diversi e interdipendenti, da quello fisico a quello mentale, concettuale, emozionale e valoriale, evitando ogni riduzionismo materialistico e ogni forma di idealismo radicale. Ciò che è reale insomma, è e si dice in molti: la natura, il corpo, la mente, il desiderio, la libertà, il linguaggio, la cultura e, oggi, il regno del digitale. Gli studenti hanno riscoperto il reale come tutto ciò che emerge nel campo dell’esperienza, secondo il principio della possibilità.
Una sfida affascinante che ridà vita alla didattica della filosofia, ai suoi contenuti e ai suoi metodi.”
Dopo la lezione inaugurale del prof. Mario De Caro (Università di RomaTre) a settembre, tra i 6000 studenti partecipanti si sono formati oltre 160 team che hanno elaborato un contenuto filosofico originale in forma scritta o video o monologo, e si sono preparati al torneo di disputa filosofica Age contra.
Che cos’è reale? Ciò che è virtuale ha un grado di realtà pari a quello dell’esperienza? Può il linguaggio rispecchiare il reale, oppure la realtà è inafferrabile? Qual è il grado di realtà che caratterizza il sapere? Gli affetti e i legami sono reali?
Queste sono alcune delle domande che hanno guidato il lavoro di migliaia di studenti e che saranno al centro dei lavori della convention di Romanae Disputationes, dai dibattiti filosofici, alle lezioni e al dialogo con gli ospiti.
Romanae Disputationes lavora in collaborazione con Università Cattolica del Sacro Cuore, Istituto Toniolo, Incontri Esistenziali, CIMEA, Loescher editore, Laterza scolastica, Diesse, Cineteca di Bologna, Fondazione De Gasperi, Fondazione RUI, Museo Nazionale del Cinema, Jonas ONLUS, Parole O_Stili, Dire, fare, insegnare, Filò, Teatro Duse, Orchestra Senzaspine, e con il patrocinio di Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Università degli Studi di Padova, Università Ca’ Foscari di Venezia, Università degli Studi di Bari Aldo Moro.